Il Club dei governatori
di PDG Umberto Cavezzali
Parte 1 - Edizione per il cinquantenario
C’è stato un momento in cui il Lions Club Bologna veniva chiamato “tout court” il Club dei Governatori perché, in quei giorni, annoverava ben cinque Past Governatori (dei quali uno anche Past Direttore Internazionale) e poco importa se uno di questi fosse stato governatore in un altro Distretto, e pertanto arrivato al Club che era già un “past”.
Non è soltanto un primato numerico ma il senso che il Bologna AVEVA INDIVIDUALITA’ di grande prestigio e di sicuro carisma lionistico.
Ai cinque citati se ne debbono poi aggiungere altri due: uno prematuramente scomparso e un altro che scrive queste note.
Appena due anni dopo la costituzione del Club uno dei fondatori, un autentico maestro del Sionismo, Giovanni Gardini, diventò Governatore dell’allora Distretto Unico 108 (1957-1958) e successivamente (1966-1968) Direttore Internazionale. Il suo carisma e la sua dedizione lionistica furono tali che trent’anni dopo un vecchio past governatore americano apprendendo che il sottoscritto neo-governatore, era del Lions Club Bologna esclamò: “il Club del grande Gardini”.
Credo che questa esclamazione sia il migliore elogio, il ricordo più bello che possano caratterizzare un Lions.
Nel 1960-61 ancora un socio del Bologna diventò Governatore del Distretto T: Giorgio Vacchi. Infaticabile, geniale, autentica colonna del Club. Se oggi questo cinquantenario può essere ricordato con tante testimonianze del passato lo dobbiamo proprio a Vacchi e alle sue attività di informatore e conservatore di memorie. Il Distretto T, quattro anni dopo, ebbe un altro Governatore del nostro Club: Federico Masè Dari, scomparso da pochi anni. Con il suo stile di gentiluomo antico stampo, anche se assertore in ogni campo dell’arte di nuove acquisizioni, dalla musica alla poesia, alle arti figurative, brillante affabulatore, prestigioso uomo di legge, Fred, come lo chiamavano affettuosamente familiari ed amici, è rimasto per anni un sicuro punto di riferimento del nostro Club.
Diventato, finalmente, Distretto Tb, il secondo Governatore fu un socio del Bologna: Michele Bianchini (1976-1977). Uomo con uno splendido carattere, sempre pronto a trovare i motivi di unione fuori e dentro il Club, saldo nei suoi principi sionistici, sempre pronto all’applauso piuttosto che alla critica, ma che quando aveva qualcosa da criticare si poteva essere certi che aveva ragione. Un grande Lions, un vero amico.
C’è stato poi quel Governatore che arrivò nel Bologna da past. Aveva intatti retto il Distretto 108 Ib nel 1977-1978 ma divenne ben presto uno dei più sicuri punti di riferimento non soltanto nel Club, ma nel Distretto e non Multidistretto. Basti citare la sua opera come primo formatore multidistrettuale. La sua recente scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. Ci piace ricordarlo così: un uomo, un Lions: Brunello Cartasegna.
Infine c’è l’ultimo, il più recente (1996-1997). Chi vi scrive, che lascia volentieri ai posteri l’onere del suo epitaffio. Magari tra cinquant’anni, quando il Club diventerà centenario.
Parte 2 - Edizione per il sito del 2011
Perché il Club dei Governatori. II Bologna nei suoi ormai molti anni di vita ha annoverato tra le sue fila ben 6 Governatori. Nell’ordine:
Giorgio Vacchi (distretto ancora 108 T) 1960-61; Federico Masè Dari (ancora 108 T) 1964-65; Michele Bianchini (108 Tb) 1976-77; Giuseppe Lanzi 1986-87, Umberto Cavezzali 1996-97, Giancarlo Vancini 2008-2009. A loro si aggiunge per molti anni Brunello Cartasegna, Governatore lombardo trasferitosi a Bologna. Ci fu un momento che il Bologna aveva 4 Governatori o, per meglio dire, past Governatori operativi. Poi quelli che vengono eufemisticamente definiti “inesorabili limiti di vita” hanno ridotto le forze e……… mi hanno lasciato solo!
Per qualche anno poi Giancarlo Vancini è venuto a farmi compagnia e, infine, quest’anno Gabriele Adinolfi si è trasferito nel nostro Club e, così, siamo diventati tre. Numero perfetto, si dice.
Senz’altro, anche perché ci ha consentito di superare il Bologna San Lazzaro che è fermo a due (Cavina e Casali).
Prospettive future? Mai mettere limiti alle possibilità di tanti ottimi soci e, almeno per quanto mi riguarda, ai voleri della Divina Provvidenza.
Un augurio, comunque, è di prammatica: AD MAJORA !